Negli ultimi decenni, la regolamentazione delle emissioni dei veicoli è diventata una priorità per i governi di tutto il mondo (sì, anche in Unione Europea).
L’obiettivo è quello di ridurre l’inquinamento atmosferico e migliorare la qualità dell’aria nelle città. Una delle misure più importanti adottate in Europa è la classificazione Euro delle auto, un sistema che stabilisce i limiti massimi di emissioni inquinanti per i veicoli a motore.
Anche se la classificazione Euro è stata introdotta per la prima volta negli anni ‘90, la legge ha subito diversi aggiornamenti, portando all’evoluzione dalle auto Euro 1 fino alle recentissime Euro 7. Ogni nuova classe impone restrizioni sempre più severe sulle emissioni di ossidi di azoto (NOx), particolato e altre sostanze nocive rilasciate dai motori a combustione interna.
Uno dei dubbi più comuni riguarda proprio il come funziona esattamente la classificazione Euro, quali sono le differenze tra Euro 4, Euro 5 ed Euro 6 e cosa cambia per gli automobilisti. Vediamo come funzionano le restrizioni alla circolazione e cosa devi sapere sulla classificazione delle auto.
La classificazione ambientale delle auto (o Euro) è un regolamento introdotto dall’Unione Europea per limitare le emissioni inquinanti dei veicoli a motore.
Come probabilmente saprai, tutte le auto producono emissioni di gas climalteranti, come l’anidride carbonica (CO2) e gli ossidi di azoto (NOx). Non tutte, però, lo fanno con la stessa “intensità”. Le classi ambientali delle auto servono proprio per suddividere i veicoli in base alle emissioni.
L’obiettivo principale della normativa Euro è ridurre l’impatto ambientale dei veicoli, migliorando la qualità dell’aria e abbassando i livelli di inquinamento atmosferico, soprattutto nelle aree urbane. Come probabilmente saprai se hai sentito questa notizia, ogni aggiornamento della normativa impone limiti sempre più severi alle emissioni, costringendo i costruttori a sviluppare tecnologie più pulite e motori più efficienti.
Come abbiamo detto, la classificazione Euro è stata introdotta nel 1992 con l’obiettivo di ridurre progressivamente le emissioni nocive dei veicoli. Attualmente, i livelli vanno da Euro 1 a Euro 7, con limiti sempre più severi per le sostanze inquinanti come ossidi di azoto (NOx), particolato (PM), monossido di carbonio (CO) e idrocarburi (HC).
Ecco le differenze tra le classi ambientali delle auto e una tabella euro 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7.
La normativa Euro 1, entrata in vigore nel 1993, è stata la prima a imporre un limite alle emissioni inquinanti per tutti i veicoli nuovi. Proprio grazie all’introduzione di questa nuova legge, le case automobilistiche hanno dovuto installare sistemi come il catalizzatore a tre vie sui motori a benzina per ridurre le emissioni di monossido di carbonio e idrocarburi.
Per riconoscere queste auto, potresti vedere sul libretto di circolazione:
Con la normativa Euro 2, entrata in vigore nel 1997, i limiti sulle emissioni furono ridotti del 30-40% rispetto a Euro 1. Inoltre, si iniziò a distinguere tra i motori benzina e diesel, con restrizioni specifiche per ciascuna tipologia. Per distinguere le Euro 2, potresti vedere indicate sul libretto queste sigle:
Passiamo ora alla classe Euro 3, che ha visto l’introduzione del sistema OBD (On-Board Diagnostics), che permette di monitorare e segnalare anomalie nelle emissioni. Per i motori diesel, i limiti di particolato furono ulteriormente ridotti.
Una Euro 3 è indicata sul libretto di circolazione con una di queste sigle:
Dal 2006, la normativa Euro 4 ha imposto una drastica riduzione delle emissioni, in particolare per il particolato dei motori diesel. A partire da questa classe, molti governi hanno iniziato a introdurre restrizioni alla circolazione per i veicoli più inquinanti.
Tra le sigle con cui si identificano le auto Euro 4 troviamo:
La normativa Euro 5, entrata in vigore nel 2009, ha imposto l’uso del Filtro Antiparticolato (DPF) sui motori diesel, riducendo le emissioni di particolato del 80% rispetto a Euro 4. Ecco l’elenco delle sigle con cui si possono riconoscere queste classi di auto:
Dal 2015, con la normativa Euro 6, sono stati imposti limiti ancora più rigidi sugli NOx per i diesel, introducendo l’uso dell’AdBlue per abbattere queste emissioni. In questo caso, possiamo riconoscere queste auto da queste sigle:
La normativa Euro 7, prevista per entrare in vigore nel 2025, è una delle ultime novità in termini di regolamentazione sull’inquinamento delle auto. In questo caso, a differenza delle precedenti norme Euro, che si concentravano principalmente sulle emissioni di ossidi di azoto (NOx), particolato (PM) e monossido di carbonio (CO), l’Euro 7 imporrà limiti ancora più stringenti e includerà nuovi parametri di controllo. Nello specifico, i cambiamenti più rilevanti rispetto all’ultima normativa Euro 6 riguardano:
Il modo più semplice per capire qual è la classe Euro di un’auto è fare una verifica sul libretto di circolazione. L’informazione è riportata nella sezione V.9, che indica lo standard antinquinamento a cui il veicolo è conforme.
Se nella sezione V.9 non è indicata esplicitamente la classe Euro, puoi comunque risalire all’informazione attraverso il codice di omologazione presente alla voce D.2 del libretto.
In alternativa, puoi comunque accedere a questa informazione sul sito ufficiale del Ministero dei Trasporti e controllare la categoria Euro di un veicolo inserendo numero di targa e tipo di alimentazione.
Il vero impatto della classificazione Euro per gli automobilisti ha a che fare con i blocchi del traffico permanenti per i veicoli più inquinanti. C’è da dire, però, che queste limitazioni riguardano soprattutto le auto diesel Euro 1, 2, 3 e 4, anche se in alcuni casi sono coinvolte le auto a benzina più datate. In generale, le restrizioni alla circolazione possono vietare l’accesso ai veicoli Euro 3 o inferiori nelle zone a traffico limitato per motivi ambientali.
Oppure, durante i periodi di forte inquinamento, vengono applicati blocchi temporanei per le auto fino a Euro 4, soprattutto nei mesi invernali.
In alcune regioni, come la Lombardia e il Piemonte, i diesel Euro 4 non possono più circolare nelle aree urbane in determinati orari o tutto l’anno.
Le sanzioni per chi non rispetta questi divieti variano da 80€ a oltre 300€, a seconda delle leggi specifiche di quel territorio.
Se hai un’auto Euro 3 o Euro 4 e vuoi evitare blocchi del traffico e limitazioni alla circolazione, la soluzione migliore è scegliere un’auto più moderna ed efficiente.
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