Una categoria di veicoli ibridi spesso trascurata è quella delle REV – Range Extended Vehicle. Simili alle MEV e alle PHEV, queste auto si posizionano a metà strada tra le tradizionali auto endotermiche e le elettriche pure. Tuttavia, nelle REV, il motore a combustione interna è “al contrario” e punta a massimizzare l’autonomia delle vetture ibride. Ecco come funziona questo sistema e in quali modelli è disponibile.
Le ibride REV integrano un motore a combustione interna che supporta l’unità elettrica. A differenza delle mild hybrid e delle full hybrid, dove il motore endotermico fornisce potenza sia per la trazione che per generare energia elettrica, nelle REV, il motore a combustione non ha alcun collegamento meccanico con le ruote.
Nel sistema Range Extended, la trazione è affidata esclusivamente al motore elettrico. Il motore endotermico funge da generatore, alimentando il motore elettrico e ricaricando la batteria.
In pratica, quando la carica della batteria si esaurisce o raggiunge un livello minimo, il motore a combustione si attiva per generare l’energia elettrica necessaria al funzionamento del veicolo. L’auto continua a procedere anche con la batteria scarica.
Rispetto a una full electric, le REV offrono una maggiore autonomia, eliminando l’ansia di restare senza carica. Questo tipo di veicolo mantiene la piacevolezza della guida elettrica, anche se con una maggiore rumorosità. Le emissioni e i consumi sono ridotti, ma il peso dell’auto aumenta, la meccanica è più complessa e, generalmente, il prezzo di listino è più alto.
In Cina, i modelli REV sono già popolari con circa 17 veicoli disponibili, inclusi modelli di brand occidentali dedicati al mercato asiatico. In Italia, le uniche auto REV attualmente disponibili sono la Nissan Qashqai e la X-Trail, entrambe dotate del powertrain Nissan e-Power. Considerando l’avvicinarsi del 2035, anno in cui sarà obbligatorio produrre esclusivamente auto elettriche, è probabile che questa innovativa motorizzazione si diffonda ulteriormente.
Le Range Extended Vehicles rappresentano una soluzione interessante per chi cerca l’autonomia dei veicoli elettrici senza preoccuparsi della ricarica. Tuttavia, la complessità meccanica e i costi più elevati potrebbero limitare la loro diffusione futura, soprattutto con l’imposizione delle nuove normative sulle emissioni.