Il mercato dei motori elettrici in Italia attraversa una fase di crescita, vero, ma lenta e tormentata a causa dei costi ancora troppo alti nonostante vi sia una forte spinta emotiva da parte dei consumatori. E’ questa la fotografia che emerge da una interessante analisi condotta da Motus-E e Quintegia, “La mobilità elettrica: inevitabile o no? Analisi dal punto di vista dei consumatori”, che in Italia ha registrato le interviste a 2008 persone. Un campione composto esclusivamente da utenti che hanno acquistato un’auto nuova negli ultimi cinque anni o che stanno attivamente cercando un’auto nuova da acquistare o da noleggiare.
Il report in realtà nasce da un progetto più ampio, che ha coinvolto 14.052 consumatori. Oltre all’Italia, le interviste sono state registrate in Germania, Regno Unito, Francia, Spagna, Polonia e Paesi Bassi. Si tratta della più ampia indagine svolta fino ad oggi sui consumatori europei focalizzata sull’attitudine verso l’acquisto di vetture elettriche. “L’obiettivo – secondo i promotori – è capire come i consumatori prendono decisioni e, di conseguenza, come i loro comportamenti d’acquisto influenzeranno l’evoluzione della domanda per le diverse motorizzazioni di veicoli, da oggi al 2050. Lo studio, quindi, pone l’attenzione su quello che è il desiderio dei consumatori, per arrivare a stimare la loro domanda di auto elettriche”.
Secondo quanto riferiscono gli intervistati nel nostro Paese, i consumatori sarebbero anche disposti a passare da subito all’elettrico ma sono frenati da diverse ragioni:
Per questa ragione gli analisti di Motus-E e Quintegia prevedono una svolta soltanto tra otto anni, quando sarà annullato il divario di prezzo anche per i segmenti più accessibili. E se nel 2030 si arriverà al 51% di veicoli elettrici, nel 2050 si arriverà a una quota del 77% del mercato.
C’è un altro aspetto, come abbiamo visto, su cui si focalizza il report ed è quello relativo ai punti di ricarica. La rete ancora poco capillare è un altro dei freni allo sviluppo del mercato: secondo il 63% dei consumatori dovrebbero sufficienti punti di ricarica rapida in tutte le stazioni di servizio, per il 77% invece è ancora più importante che ve ne siano nei luoghi ad altra frequentazione, come parcheggi o centri commerciali. E quanto sia importante avere una rete capillare di punti di ricarica sul territorio nazionale viene rimarcato anche da un altro dato, secondo cui neanche il 12% dei consumatori impossibilitati ad avere una ricarica domestica è tentato dall’acquisto o dal noleggio di un’auto elettrica.
Un fattore, ovviamente, è quello rappresentato dall’autonomia dei veicoli elettrici. Ma fino a un certo punto. Secondo il report di Motus-E e Quintegia la durata delle batterie non rappresenta un elemento determinante nella scelta di acquisto tra motore termico e motore elettrico. Almeno se, confermano gli intervistati, l’autonomia delle batterie garantisse una percorrenza superiore ai 270 chilometri dopo una ricarica completa. Tanto basta, è riportato nelle conclusioni, per sostenere quanto più possibile una rapida transizione verso le alimentazioni elettriche, potenziando le infrastrutture di ricarica pubblica e anche agevolando le installazioni domestiche.
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